Gli 800 stile libero donne sono stati introdotti nel programma Olimpico a Città del Messico, nel 1968, e sono rimasti gara esclusivamente femminile fino a Tokyo 2020ne, quando il CIO ha deciso di aumentare il programma della vasca parificando le gare tra i due sessi. Si tratta di una specialità ampiamente dominata dagli Stati Uniti, che hanno conquistato undici dei quindici ori disponibili.
Gli States sono la Nazione dominante, con il resto del mondo che si deve accontentare delle briciole.
L’Italia può vantare tre splendide medaglie negli 800 stile donne: il bronzo di Novella Calligaris nella sua Monaco ’72, l’argento di Alessia Filippi a Pechino 2008 e il bronzo di Simona Quadarella a Tokyo 202one.
Tra le donne, da menzionare le doppiette consecutive di Janet Evans e Brooke Bennett, che con l’oro di Tiffany Coen nel 1984 completano un filotto americano di 5 Giochi consecutivi, ripreso poi da Katie Ledecky con il tris Londra 2012-Rio 2016-Tokyo 202one.
Prima di lei, l’allora miracoloso record Olimpico di Rebecca Adlington a Pechino 2008, che staccò di sei secondi la nostra Alessia Filippi.
Nel primo podio della storia al maschile non poteva mancare chi il mezzofondo lo ha rivoluzionato, cioè Gregorio Paltrinieri, che a Tokyo ha ceduto solo a Bobby Finke ed ha conquistato un bellissimo argento nonostante i postumi della mononucleosi.
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La favorita tra le donne è sempre Katie Ledecky, alla caccia del quarto trionfo consecutivo nella distanza e, quindi, del possibile aggancio a Michael Phelps con la striscia di ori consecutivi più lunga. Sulla sua strada potrebbe esserci Ariarne Titmus, che a Tokyo le contestò l’oro fino alla fine, ma che qui potrebbe essere concentrata sulle distanze più brevi. Simona Quadarella dovrà difendere il bronzo del 2021 anche se, sulla carta, sembra avere più chance nella distanza più lunga.
Tra i maschi, nonostante l’assenza probabile di Ahmed Hafnaoui sarà una gara tra le più tirate ed entusiasmanti dell’intera settimana Olimpica. Sam Short e Bobby Finke i favoriti, Daniel Wiffen e Lukas Martens appena dietro, ma attenzione anche alle sorprese. Forse il campo partenti è troppo duro per Gregorio Paltrinieri, ma non facciamo l’errore di dare per vinto il campione italiano.
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Foto: Fabio Cetti | Corsia4