Basta guardare le immagini delle finali di Atlanta 1996 e, poi, quelle di Sydney 2000, per capire quanto il nuoto cambi nel quadriennio conclusivo del millennio.

Non è solo l’apparizione dei primi body, su tutti quello totale di Ian Thorpe, a modificare l’impatto visivo delle gare, ma l’evoluzione tecnica in quasi tutti gli stili è evidente, così come il progressivo cambiamento dei fisici dei nuotatori, sempre più atleti dotati di muscolature importanti e non solo di spalle larghe e vite strette.

Trainato da Stati Uniti ed Australia, il nuoto diventa gradualmente uno sport professionistico in diversi paesi del mondo, e la specializzazione dei tecnici, non più improvvisati ma più preparati sulla materia, influisce sui risultati degli atleti.

Anche per l’Italia è arrivato il momento giusto per spiccare finalmente il volo e raccogliere i frutti di quanto seminato negli anni. Sotto la guida di Alberto Castagnetti, la Nazionale azzurra arriva all’evento con diverse frecce al proprio arco, e la sensazione generale e che si possa finalmente vivere un’Olimpiade da protagonista. Il primo giorno di gare, il 16 settembre, abbiamo già la prima, grandissima, possibilità. Anzi, due.I 400 stile libero sono la gara di Ian Thorpe, il fenomeno australiano che è atteso dal pubblico di casa come dominatore assoluto. Il suo ingresso al Sydney International Aquatic Centre equivale ad una specie di terremoto, per quanto mani e piedi dei 10mila presenti si fanno sentire. La sua non è una vita facile: 18 anni, già campione e primatista del mondo, perdere non è un’opzione e i giornali di tutto il continente lo braccano giorno e notte per fotografarne la vita privata. La sua batteria, da 3.44.65 (record olimpico), è stata nuotata appositamente per non lasciare speranze di nessun tipo agli avversari.

Dopo Thorpe, lo speaker presenta Massimiliano Rosolino, che si alza dalla sedia della corsia 5, quella del secondo tempo di qualificazione, con un sorriso sornione in faccia. Rosolino appoggia il dito indice sull’occhialino destro e poi fa segno verso il pubblico: vi vedo, ci sono anch’io.

Dopo di lui, alla sei c’è Emiliano Brembilla, quarto al mattino, ma già due volte campione europeo della distanza. Il suo volto è più teso, forse perché sa di dover affrontare la gara in salita. Di tutti i nuotatori in odore di medaglia, Brembilla è il meno veloce in partenza: di solito vince le gare con un negative split, ma perdere troppo terreno nella finale olimpica potrebbe essere deleterio. Accanto a lui, Klete Keller e poi Grant Hackett, tanto per dare idea dei nomi presenti in finale.

Parigi 2024, vademecum per il tifoso

Siamo alle porte della più bella ed importante manifestazione sportiva: i Giochi Olimpici. Gli atleti si preparano per anni ed anni affrontando non solo durissimi allenamenti ma anche situazioni complicate: malattie, infortuni e\o prestazioni sotto le aspettative....

Fatti di nuoto Weekly: previsioni Olimpiche volume 2, uomini

Sabato inizia la settimana santa del nuoto Olimpico e la tensione è ormai alle stelle. Mancavano solo i pronostici maschili, eccovi serviti. Con Fatti di nuoto weekly ci si risente a Giochi fatti. Se vi siete persi la "puntata precedente": Volume 1: donne.50 stile...

Parigi 2024 | le gare degli Azzurri alle Olimpiadi

-4 al primo "Take your marks" Olimpico del nuoto in vasca, le gare si terranno dal 27 luglio al 4 agosto 2024 presso Paris La Défense Arena. La spedizione azzurra, è composta da 36 atleti - 16 donne e 20 uomini - vediamo a quali gare sono iscritti e il programma del...

Il Nuoto alle Olimpiadi: le specialità perdute

Le Olimpiadi sono un evento globale atteso e seguito in tutto il mondo, al quale partecipano perlopiù atleti professionisti che vivono dello sport da loro praticato e ne ricevono spesso fama e notorietà. In origine, tuttavia, gli sportivi olimpici non erano dei...

Il Nuoto alle Olimpiadi di Parigi 2024: le staffette

La prima staffetta del programma Olimpico del nuoto si disputò nel 1904 a St Louis e fu una 4x50 iarde a stile libero, aperta esclusivamente a quattro club statunitensi, due di New York, uno di Chicago ed uno del Missouri. In realtà, anche la squadra della Germania...

Fatti di nuoto Weekly: previsioni Olimpiche volume 1, donne

Ragazzi, manca una settimana eh. Non si scappa più, Les jeux sont faits. Ecco le previsioni Olimpiche più azzardate che troverete nell’internet. Volume 1: donne.50 stile liberoAnche se il sogno è Sarah Sjöström (e razionalmente avrà dalla sua un programma gare più...
Thorpe è semplicemente irraggiungibile, e lo sarebbe anche ai giorni nostri, a dirla tutta. Si sapeva che dietro di lui ci sarebbe stato il vuoto, e così è stato. Se non fosse per Massimiliano Rosolino.

Il colpo d’occhi della vasca, soprattutto nella seconda parte di gara, è impressionante. Davanti a tutti c’è una macchia nera, quella di Thorpe, mezza vasca dopo, il gruppone degli altri che combattono per la medaglia; in mezzo, Massimiliano Rosolino.

La differenza stilistica tra Thorpe e Rosolino è anche la differenza di carattere tra i due: l’australiano, composto ed elegante, è sempre in presa e sopra il livello dell’acqua, il napoletano, zoppicante e sbilanciato, da la sensazione di arrancare tra le onde. Non per niente il primo è soprannominato Thorpedo, il secondo Cagnaccio.

Thorpe resta irraggiungibile, ma anche Rosolino è su un pianeta diverso da tutti gli altri: 3.43.40 (record europeo), e argento olimpico, la prima volta per un italiano.

Dietro di lui, gli umani sprintano per il bronzo: Klete Keller è terzo in 3.47.00, Emiliano Brembilla quarto in 3.47.01, penalizzato oltremodo da un primo 100 troppo lento e, forse, da una tensione troppo elevata.

Il primo giorno di una settimana indimenticabile per il nuoto italiano.

Appuntamento alla prossima settimana…