Il nuotatore svizzero, con un post social ha spiegato che tornerà ad allenarsi in Ticino, dove riprenderà la preparazione con Massimo Meloni e Andrea Mercuri, e gli altri membri del suo team.
Un crescente malessere mentale alla base di questa sua decisione a circa un mese dall’arrivo in North Carolina.
View this post on Instagram
Su questo social probabilmente avete visto il mio arrivo alla NC State e la calorosa accoglienza che ho ricevuto dai miei compagni di squadra e allenatori.
Ciononostante, nelle ultime settimane ho incontrato alcune difficoltà che affondano in parte le loro radici in questi ultimi folli mesi. Con la fantastica medaglia vinta a Tokyo, la mia vita è cambiata radicalmente.Sono ancora Noè, ma è innegabile che ho sperimentato un’accelerazione da zero a cento in meno di un secondo, senza nemmeno avere il tempo di realizzarlo. Al mio ritorno in Svizzera, sono stato accolto dall’entusiasmo e dal calore della mia famiglia, di tutti voi, dei media. Tra interviste e festeggiamenti mi sono ritrovato a fare le valigie per il mio trasferimento in North Carolina, quasi senza accorgermi di essere salito su un aereo. Il tutto senza un attimo di pausa o pausa e senza avere davvero il tempo di elaborare quello che mi è successo e mi sta ancora accadendo.
In questo mese negli Stati Uniti, più che cercare di capire cosa era successo, ho dovuto iniziare a conoscere un sacco di persone e un ambiente inevitabilmente diverso dal mio, iniziare corsi universitari e un nuovo percorso nel nuoto competitivo, con nuovi compagni di squadra e allenatori, che hanno cercato di accogliermi nel miglior modo possibile.
Nelle ultime settimane, una stanchezza sempre più evidente ha cominciato a affiorare in me, soprattutto da un punto di vista mentale, che ha creato, e ancora crea, diversi problemi nella gestione della vita quotidiana.
Grazie ai colloqui con il mio team in Svizzera, la mia famiglia e gli allenatori dell’università, sono giunto alla conclusione che per me, in questo momento, è necessario tornare alla base per sentirmi bene, mentalmente e fisicamente.Così, avendo serenamente deciso di volare in North Carolina, ho anche serenamente deciso, insieme alle persone che mi sono vicine, di tornare in Ticino, dove riprenderò la preparazionecon Massimo Meloni e Andrea Mercuri, seguiti come sempre dagli altri membri del mio team.
Un grazie sincero anche a tutti coloro che mi hanno accolto all’Università di Stato di NC.
Il suo nome è collegato all’acqua (e a periodi perigliosi) da celebri richiami biblici, il suo cognome è di auspicio verso un futuro di minor diffidenza reciproca: Noè Ponti si è distinto, nell’ultimo mese del 2020, per la qualità dei crono e l’ampiezza dei progressi ottenuti.
Nato nel giugno del 2001 a Locarno, sulla sponda nord del Lago Maggiore, Ponti ha gareggiato assieme a Thomas Ceccon e Federico Burdisso nelle principali competizioni giovanili.
Il 2017 è l’anno delle sue prime medaglie internazionali, con un argento nei 100 delfino e due bronzi (nei 200 delfino e 200 misti) agli EYOF di Gyor, ma Ponti si è ben comportato anche agli Europei Junior di Netanya, quelli dello storico successo della 4×100 mista italiana sulla Russia di Kolesnikov, Kuimov e Girev.
Agli Europei Junior di Kazan, nel luglio del 2019, Ponti ottiene il suo primo alloro continentale, grazie al 23”48 con cui vince i 50 delfino. All’inizio della stagione olimpica deve fronteggiare un non voluto cambio di allenatore, prima che l’esplodere del Covid e il posticipo di tutti gli eventi olimpici, facciano sì che il suo primo test agonistico diventi il Qualification Meet a Rotterdam, ad inizio dicembre 2020.
I risultati sono oltre ogni previsione: nei 100 delfino Ponti nuota prima 51”24 in batteria e poi 51”15 in finale (aveva 52”60 come PB), nei 200 delfino ottiene 1’56”48 (aveva 1’58”96), nei 200 misti 1’59”72 (aveva 2’01”17). Due settimane dopo, sempre in vasca da 50 metri, nuota 1’47”76 nei 200 stile (aveva 1’50”43 di PB) e 49”95 nei 100 stile (aveva 51”47) allo Swiss Challenge di Uster.
Se il 51”15 nei 100 delfino rappresenta il crono di maggior peso specifico, è l’ampiezza dei progressi complessivi di Ponti, e l’impressione che ne abbia di cospicui per il futuro, a farne un prospetto di rilievo, anche per le staffette. Volendo giocare con la fantasia, una 4×100 mista composta da Ceccon, Martinenghi, Ponti e Miressi avrebbe un grande potenziale.
Peccato per quei pochi chilometri oltre il confine.
L’apice di questo 2021 arriva con la vittoria del bronzo olimpico nei 100 farfalla a Tokyo 2020, il suo 50.74 è primato personale, alle spalle di Caeleb Dressel al record del mondo in 49.45 e Kristof Milak che con 49.68 si deve accontentare del primato europeo.
Ben tornato a casa Noè, good luck!