La acque libere protagoniste in questi primi giorni del 2017.
Sul web si “accende” il dibattito sulla decisione della FINA di permettere l’utilizzo della muta nelle competizioni quando la temperatura dell’acqua scende sotto i 20 °C e renderle obbligatorie sotto i 18 °C. Notizia resa pubblica sui canali ufficiali FINA nel documento “FINA REQUIREMENTS FOR SWIMWEAR APPROVAL” in seguito alle decisione del Bureau del 5 agosto 2016 ed entrata in vigore dal 1 gennaio 2017.
Ma per un centinaio di nuotatori che si sono ritrovati il 6 gennaio a Burghausen, in Germania, il dilemma muta-si o muta-no è stato del tutto irrilevante.
Stiamo parlando dei temerari che si sono cimentati nel 2° Campionato Mondiale di nuoto in acque gelide organizzato dalla IISA – International Ice Swimming Association – con cadenza biennale che punta al riconoscimento di questa pratica come sport olimpico (la procedura è in corso per i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2022).
L’intento dell’IISA è quello di promuovere l’esperienza del nuoto in acque gelide – codificato come nuoto con temperatura dell’acqua al di sotto dei 5 °C – attraverso competizioni su varie distanze, rigorosamente con abbigliamento da nuoto in vasca (costumino, occhiali e cuffia in silicone), e una promozione, in particolare, della crescita del numero di nuotatori che si cimentano sulla distanza di 1 km, distanza impegnativa in tali condizioni di temperatura e che richiede impegno e preparazione.
Inoltre si cerca di creare un manifesto internazionale unificato che raccolga tutte le competizioni e le relative regole che riguardano anche la sicurezza.
Ma torniamo alla competizione: a Burghausen l’acqua era attorno ai 2°C, l’aria abbondatemente sotto lo zero, visto che l’evento è capitato proprio in mezzo alla gelata del secolo!
Il Campionato si è tenuto, come anticipato, sulla distanza unica dei 1000 m, distanza considerata estremamente probante e che richiede un particolare tipo di preparazione fisica. Oltre a prevedere un rigoroso protocollo di ammissione è infatti previsto un attento controllo del recupero posta-gara.
Due i componenti della rappresentativa italiana qualificati, il criterio di ammissione era quello di avere nuotato almeno una volta i 1000m in acque gelide nel biennio precedente entro un certo tempo limite: Alberto Salvi ed Enzo Favoino.
Alberto, che nel 2016 è stato detentore del record mondiale di categoria anche se recentemente migliorato, ha purtoppo dovuto dare forfait.
Enzo si è così “dilettato” in questa prova come unico rappresentante del tricolore durante il Campionato; non pago ha partecipato nei giorni successivi alle gare del German Open insieme ad altri compagni di pratica che lo hanno accompagnato nella trasferta.
Grande trasferta, a Burghausen siamo andati in 4, tutti provenienti dal gruppo “storico” di gelidisti che si allenano al Lago di Montorfano, e che costituisce il nucleo di IISA-Italy (l’associazione nazionale di settore, affiliata ad IISA); oltre alla mia partecipazione al Mondiale il 6 Gennaio, ne abbiamo approfittato per partecipare alle gare del “German Open”, manifestazione storica di nuoto in acque gelide, in cui ho gareggiato anche nei 500m.
In queste gare, debutto in acque gelide per Christian Pizzetti – che ha dato dimostrazione delle sue potenzialità sui 200 e 500 – e Gianfranco Boccia che oltre ai 500 ha anche nuotato i 1000 nel German Open, allungando la lista degli italiani che hanno completato il km gelido.
Infine, grande prestazione, al limite della spavalderia, sui 500 della “veterana” delle acque gelide Sandra Fanzeca, l’unica di tutto il lotto ad affrontare il gelo in bikini, ed in una delle distanze più lunghe e probanti!
Abbiamo poi partecipato alla staffetta 4×100, vale la pena di sottolineare che solo 6 nazioni sono riuscite a mettere in campo una squadra, e l’Italia era tra queste!
Insomma l’Italia c’è! E gareggia al pari di nazioni più portate, sia per condizioni climatiche che per cultura, a questo tipo di pratica.
Per onore di cronaca il titolo di Campione del Mondo è stato vinto dal bulgaro Petăr Stojčev, ex pluricampione Europeo e Mondiale di nuoto in acque libere, che con il tempo di 12’15″87 ha anche battuto il suo precedente primato mondiale sui 1000m in acque gelide. Al femminile domina la tedesca Julia Wittig in 13’13″58 anche lei al nuovo primato mondiale, seguita dall’altra tedesca Ines Hahn (vedi foto sopra con il team), altra ex atleta internazionale di nuoto in acque libere, e ora di adozione italiana in quanto residente pro-tempore a Brescia.
Il campione Petăr Stojčev con Enzo Favoino
Ringrazio Enzo Favoino per la disponibilità e la passione!