Ma ve lo ricordate che l’anno scorso, 2022, ci sono stati i Mondiali?

Come ben sappiamo, le scelte di calendario di World Aquatics, un pò forzate dalla situazione post-pandemica e un pò spinte dalle opportunità economiche, ci hanno regalato non uno, non due, ma ben tre Mondiali di fila. Quindi, dopo Budapest 2022, ecco che ci aspetta Fukuoka 2023, il Mondiale pre Olimpico del quadriennio Olimpico più corto e strano di sempre.

Ma prima di iniziare a pensare a cosa ci aspetta, diamo uno sguardo al passato dei Mondiali in vasca lunga, partendo da…

Budapest 2022

Per l’Italia è stato il miglior Mondiale di sempre: mai la Nazionale azzurra aveva vinto 5 ori, mai aveva conquistato 9 medaglie e mai aveva ottenuto una così alta posizione nel medagliere, il terzo posto dietro USA e Australia.

Con 34 passaggi di turno su 41 gare individuali e 19 piazzamenti in finale, Budapest 2022 non è stata solo la spedizione con il miglior medagliere, ma anche quella con la maggiore conversione tra partecipazione e presenze in semifinale (83%). Sarà molto difficile ripetere un exploit simile anche a Fukuoka.

I Campioni in Carica

Ovvero quelli da battere, perché in un anno cosa può essere cambiato? E invece il mondo del nuoto è in continua e frenetica evoluzione, e anche chi si sentiva “al sicuro” deve guardarsi le spalle.

Questi i Campioni del 2022 (con il relativo punteggio in proporzione al record del mondo), vediamo di loro chi sulla carta ha più possibilità di riconfermarsi.

Tra le donne mi sento di dire che le incognite più importanti sono nelle sfide a stile, attesissime, tra Katie Ledecky, Ariarne Titmus e Summer McIntosh, con Mollie O’Callaghan che si inserirà nella lotta per i 200. Tra tutte, è McIntosh quella che mi ha dato l’impressione più potente, ma ha anche il programma più impegnativo, e sarà interessante vederla all’opera in una settimana piena come quella Mondiale.

Per il dorso, Kaylee McKeown sembra aver già prenotato le vittorie, con Regan Smith che potrebbe avere più chance nei 200 farfalla (dove però troverà McIntosh). A rana sarei stupito di rivedere gli stessi ori di un anno fa, anche perché Benedetta Pilato non farà i 100 ma solo i 50, e perché Lilly King mi sembra carica.

Partiamo dalle cose facili: sarebbe strano non rivedere David Popovici e Leon Marchand riconquistare i rispettivi titoli, perché il loro regno sembra solamente all’inizio. Mi aspetto invece più indecisione nel mezzofondo, dove i nomi bene o male sono sempre gli stessi ma tanto dipenderà da come andranno le gare, e da come ci si approcceranno i protagonisti, Paltrinieri compreso.

Per Nicolò Martinenghi sarà complicato ripetere l’impresa di Budapest, per Thomas Ceccon forse no: nella rana la competizione è aperta (e per Martinenghi non è affatto una brutta notizia) mentre per Ceccon l’incognita è il tempo (se dovesse riconfermarsi sui livelli del world record non ci sarebbe storia). 

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Per concludere, vi lascio con i medaglieri del nuoto in vasca e di fondo.Ripetere Budapest 2022 sarà difficile, ma non impossibile. Se dovesse andare male, i prossimi Mondiali sono comunque tra 7 mesi, a presto Doha 2024!

Foto: Fabio Cetti | Corsia4