Notti insonni e pause pranzo in compagna di Sacchi–Mecarozzi o Chiuso–Miraglia al posto del TG, il programma del nuoto olimpico è ormai nella storia!
Ma che Giochi sono stati? Passata la sbornia proviamo a sintetizzare le nove giornate di vasca con la nostra Olympic’s Swimming Top Ten Moments!
! ATTENZIONE! I momenti sono numerati indicativamente seguendo l’ordine degli eventi e non per importanza!
Il disastro di Seto!
Forse parlare troppo ha fatto male al buon Daiya. “Punto al WR di Phelps” aveva dichiarato solo pochi mesi prima, ma nelle batterie di apertura dei Giochi ha steccato clamorosamente la qualifica alla finale nei suoi 400 misti, chiudendo circa sette secondi lontano da quel crono. Una botta tremenda per il team giapponese, che ha faticato a riprendesi chiudendo la sua spedizione in maniera abbastanza triste, salvata solamente dalla doppietta della splendida e leggerissima Ohashi!
PS: ma la tuta del Giappone è rossa o arancione? Noi non lo abbiamo capito, aiuto!
Ahmed Ayoub Hafnaoui
Chi? Il nuovo campione olimpico dei 400 stile!
Nella prima giornata le emozioni non mancano, e la vittoria del giovane tunisino è una di questa! Non se lo aspetta nessuno, nemmeno lui e nemmeno il suo coach, quando passa a ritmo del record del mondo di Thorpe. Poi cede, ma nessuno ne approfitta!
Migliora quasi tre secondi dal suo personale nuotato solo pochi mesi prima, beffa gli australiani, il nostro Detti e tutto il plotone sicuramente più accreditato. Dategli una tuta al ragazzo, potremmo rivederlo ancora su questo podio!
Dimmi che hai vinto senza dirmi che hai vinto!
Per caso Ariarne ha vinto l’oro olimpico nei 400 stile libero?
Non servono parole a Dean Boxall, il suo coach, basta guardarlo saltare in tribuna in un’esultanza che ha fatto subito storia. Un pazzo scatenato, ma non erano vietati i festeggiamenti? Be comunque un momento che resterà nella storia di questa Olimpiade!
Ledecky vs Titmus
Una sfida che ha caratterizzato sicuramente questi Giochi. Un confronto che tutti si aspettavano da ormai diversi anni e che l’australiana aveva contribuito già ad accendere qualche mese prima quando aveva sfiorato i WR sia nei 200 che nei 400 ai Trials.
Ledecky arriva da campionessa olimpica in carica, cosa c’è di meglio che questa sfida tra titane? La spunta la cangura, che si prende lo scettro delle due distanze, facendo incavolare non poco l’americana alla quale va il merito di sapersi riscattare (soprattutto dopo la scoppola dei 200) con una grande frazione nella 4×200 e l’oro di 800 e 1500! Il prossimo anno replicate mi raccomando!
Provinciali o Olimpiadi? Io mi tiro!
Entra di diritto in questa top ten Denis Loktev, il coraggiosissimo nuotatore israeliano autore di un clamoroso e enigmatico tiro alla corsia durante le batterie dei 200 stile.
Ufficialmente il fatto non sussiste, Denis ha chiuso 27° e non è stato squalificato. Ma dopo qualche ora un video ha iniziato a girare on-line! Mano galeotta in vista? Voi che ne dite?
Murphy vs ROC!
Ok, perdere due ori olimpici brucia e a chi non brucerebbe? A Ryan Murphy particolarmente, tanto che dopo la beffa dei 200 dorso si lascia andare a qualche provocazione nei confronti degli atleti del ROC, dichiarando che si sente in difetto a gareggiare sapendo che ci sono atleti non puliti. Poi ha aggiustato il tiro, elogiando Rylov e Kolesnikov, ma la solita frittata diplomatica USA/Russia è bella servita.
Quanto ha ragione lo statunitense? Quella del ROC è una pagliacciata bella e buona, ma nello specifico dubitare dei due russi forse è eccessivo, perché hanno dimostrato da diversi anni di essere due talenti cristallini che meritatamente hanno raccolto i frutti delle loro qualità. Ryan gustati l’argento lavora sodo per i Mondiali!
PS: nelle ultime ore anche la King ha rincarato la dose… bisogna saper perdere!
Andrew come un Esordiente A!
Michael Andrew doveva essere l’erede dell’omonimo Michael. Solo nei sogni, perché i primi Giochi dell’eclettico statunitense si rivelano un dramma.
Prima per i suoi commenti no-vax, poi per una possibile violazione dei protocolli anti-covid ma soprattutto, e a noi questo interessa, per i suoi risultati in acqua. Nei 200 misti in particolar modo, dove era uno dei candidati all’oro. Sì, se la gara finisse ai 150!
Vederlo scoppiare nell’ultima frazione fa quasi imbarazzo per un atleta di tal livello (guardare le chiusure per credere). La cosa buona? Che lo fa sempre! L’oro glielo regala il vero erede di Michael, nella 4×100 mista! Ringrazia!
Dalla Danimarca al Sudafrica!
È un WR plebeo quello dei 200 rana donne, che dopo otto anni passa dalle mani della danese Pedersen a quelle della sudafricana Schoenmaker.
Un primato atteso con ansia, dato che l’ex primatista oltre a quello squillo era poi sparita e ora si dedica a fare un lavoro ancor più bello, quello della mamma. Non ci penserà ancora Tatjana Schoenmaker, che ha la testa ben piantata sui 200 rana. Il record lo avvicina in batteria e in semi e lo cancella in finale!
I cinque ori di Caeleb!
Potevano essere di più se non incappava in una delle Nazionali USA meno forti degli ultimi anni e in scelte strategiche non proprio perfette.
La 4×100 mista mista e la 4×200 stile dove è rimasto escluso chissà come sarebbero andate se gestite in altro modo. Tanto sta che Dressel doveva prendersi la copertina di questi Giochi e se l’è presa. Meno focosamente di quanto fatto a Gwangju 2019 ma comunque con 5 ori e 2 WR è lui il miglior atleta in vasca.
Consacrazione e lacrime di emozione, un cyborg che diventa uomo. Grazie di tutto!
L’addio della Divina… e non solo
Per i colori azzurri è stata un Olimpiade memorabile. 0 ori ok, ma 19 finali e 6 medaglie, due nelle staffette, vera dimostrazione di forza di questa Nazionale.
E poi il cuore di Greg e Simona arrivati non al meglio, la crescita di Ceccon, i velocisti e la consacrazione di Martinenghi. Insomma, tutto bello alla faccia di chi dice che è stata un’edizione deludente. Qualche passaggio a vuoto c’è stato certo, come Detti e ancor più Panziera, ma i ragazzi ci han fatto godere.
E poi c’è stato il momento più emozionante! L’ultima finale di Federica Pellegrini. Meno di due minuti che ci han fatto rivivere 20 anni di carriera e tornare indietro a quella prima finale del 2004 dove era solo una ragazzina arrabbiata per l’argento. Grazie di tutto Fede!
PS: emozioni simili avranno vissuto gli amici magiari con l’addio di Laszlo! E Katinka cosa fa? Sarà la prossima?
VIDEO The last dance!
Scriverei per ore di questi Giochi, solo per il fatto di godermeli ancora un po’!
Ma quando realizzo che son finiti ho la stessa espressione di Milák dopo aver vinto i 200 farfalla…
Senza dimenticare Peaty, McKeon, le imprese delle staffette, i miracoli della Sjöström e così via… lascio a voi il piacere di trovare i vostri personali 10 Top Moments di questi Giochi.
E come si diceva qualche anno fa in uno spot per i Giochi di Atene… continuate ad allenarvi… PARIGI è vicina!