Sta suscitando molto più interesse che in passato questa edizione di World Cup, che si appresta oggi a chiudere il primo cluster di gare, quello europeo, con la due giorni di Eindovhen. E l’interesse è sicuramente legato alla partecipazione di molti dei nostri atleti big, pronti a confrontarsi in vasca corta in questo finale di stagione e a conquistare così la partecipazione agli Europei di vasca corta del prossimo dicembre a Copenaghen: Pellegrini, Detti, Scozzoli su tutti.
Tuttavia, buona parte del successo e motivo della presenza di tantissimi campioni, è indubbiamente merito della formula di questa World Cup, molto simile alla Diamond League dell’atletica leggera, e al montepremi che gli organizzatori sono riusciti a racimolare per premiare i migliori atleti.
Ma come funziona esattamente? Come vengono calcolate le classifiche?
Partiamo dal principio: la WC 2017 è suddivisa in 3 cluster geografici, originariamente con 3 tappe (o leg) per ogni cluster (con l’eccezione del secondo in medio oriente con due sole tappe causa defezione di Dubai).
Il programma gare prevede tutte le gare della vasca corta, in cui per ogni tappa ci sono al massimo 25 eventi e ciascuna singola gara è nuotata al massimo due volte all’interno dello stesso cluster. Queste regole, novità per l’anno 2017, vanno nella direzione di dare il più possibile parità di trattamento a tutti gli atleti partecipanti, così come il limitare la partecipazione di un atleta ad un massimo di 4 eventi per tappa.
In particolare, questa ultima regola è stata vista come una norma anti-Katinka, poliedrica nuotatrice. Per dare un numero, solo nel 2016 (su 9 eventi) l’ungherese ha vinto 73 ori, 23 argenti e 9 bronzi per un totale di 386.000$: niente male anche per chi, come lei, ha fatto del nuoto la sua professione a tutto tondo.
Perchè alla fine proprio di questo si parla: del montepremi disponibile.
La World Cup, da sempre molto generosa con gli atleti partecipanti, quest’anno si arricchisce ulteriormente con un montepremi totale di circa 2MIL di dollari.
È bene ricordare infatti che i primi 6 finalisti percepiscono 1500$ per l’oro, 1000$ per l’argento, 500$ bronzo, e poi 400, 300 e 200$. Anche le staffette sono premiate. Oltre a questo, ci sono una serie di bonus: record del mondo, premiato con 10.000$; il bonus per i 6 top scorer all’interno dello stesso cluster (da 50.000$ per il primo, a scendere); infine, il bonus per il vincitore della classifica di tutta la serie, premiato con un assegno da 100.000€.
Curioso notare come ci siano due classifiche: quella a punti, utile per determinare i vincitori dei cluster e della Serie; e quella dei premi, non necessariamente legata alla prima ma fortemente influenzata dai record del mondo stabiliti o dai piazzamenti ottenuti.
Ad oggi le classifiche (premi, punti) vedono:
Donne
- Sjöström, 30.500$, 169 pt
- Hosszú, 21.500$, 137 pt
- Kromowidjojo, 16.950$, 101pt
Pellegrini 7ª con 2.750$ e 21 pt.
Uomini
- Le Clos, 9.000$, 99 pt
- Prigoda, 5.750$, 63 pt
- van de Burgh, 4.000$, 57 pt
- Morozov, 6.700$, 48 pt
Detti 1° con 2.800$ e 21 pt.
Indubbiamente, le cifre in ballo sono molto interessanti e soprattutto utili ad attirare sempre più atleti e sponsor, oltre a una copertura mediatica delle finali garantita per tutte le singole gare della serie.
Ma proviamo a fare un parallelo con altri eventi in giro per il mondo.
Partendo dall’Italia, la dotazione presente al Sette Colli è di circa 90.000€, con 500€ di premio al primo classificato, premi per il record della manifestazione (200€) e infine per le 10 migliori prestazioni tabellari (7500€ la prima). Più popolari, invece, i premi distribuiti a Bolzano, con 150€ al vincitore di ogni singolo evento e un sistema di bonus per i record della manifestazione molto stimolante.
Passando ad eventi esteri, il Mare Nostrum rappresenta forse l’alternativa europea “in piccolo” della World Cup, con 3 eventi (Canet, Monaco, Barcelona) correlati tra loro e premi ai vincitori di tappa e generali: anche qui tuttavia i premi sono popolari (330€ una vittoria), resi più interessanti dai bonus combinati. Spostandoci oltre oceano, le World Series Arena, in programma in varie città USA, dispongono di un montepremi complessivo di 350.000$, premiando con 1000$ il vincitore di ogni gara (600$ secondo, 200$ il bronzo).
Risulta pertanto evidente come la World Cup possa esercitare un fascino maggiore di tanti altri eventi simili, anche legato al fatto che campioni mondiali/olimpici del passato hanno un accesso diretto alla finale (e quindi ai premi). È bello sottolineare come ci sia sempre maggior interesse e partecipazione di sponsor, media (e quindi pubblico) agli eventi ma che il carrozzone si riesce ad alimentare fino a che ci sono gli atleti: il divario tra sistemi e nazioni dove vige il professionismo a tutti i livelli e altre nazioni in cui di fatto atleti e coach sono poco più che dilettanti (a livello normativo, non prestativo) rischia di accentuarsi maggiormente in termini di risultati ed è bene fare delle considerazioni serie in questa ottica.
Per chiudere, non possiamo non citare Fabio Scozzoli. Nonostante i soldi, i premi e la possibilità di nuotare un record europeo, l’atleta salterà l’ultima tappa olandese per partecipare ai funerali dell’amico Mattia. Un bel gesto di un ragazzo straordinario dentro e fuori dalla vasca.
(Foto copertina: FINA | Facebook)