Chi lo dice che il 17 porta male?
In una nazione che di scaramanzie se ne intende, gli Azzurri si sono dimostrati refrattari: la fortuna non esiste.
… ma la sfiga?

L’Italia torna sul tetto d’Europa lifesaving resistendo al ritorno della Germania forte quasi come noi in piscina, ma forse non forte più di noi in mare.
Sul podio assoluto della 17.ma edizione continentale, con le due nazionali dominatrici della vasca la Spagna. La quale, senza acuti straordinari e in silenzio, cresce.

Gli azzurrini tengono la seconda posizione e conquistano l’argento della categoria youth preceduti da una Francia dilagante nelle prove oceaniche. Sul terzo gradino della generale, anche qui, troviamo la silenziosa Spagna.

La percentuale vittorie o medaglie raccolte in piscina da una Nazionale italiana che si è rivelata devastante, non sarebbe stata sufficente a garantire niente. Il risultato arriva con e soprattutto con i risultati migliori di sempre ottenuti nelle oceaniche. Evidenti, anche causa meteo, in questa giornata di chiusura campionati.

Silvia Meschiari centra il titolo della surf race, la gara del frangente, precedendo l’inglese Lily Nichols e dalla belga Aurelie Romanini.

Come si potrebbe fare senza la modenese che sembra proprio quella del jingle pubblicitario anni ‘70 “brava brava Maria Rosa ogni cosa sai far tu?

Una Meschiari di nuovo a nuoto nella versione “vittima” al lancio della staffetta. Raggiunta per prima la boa e chiamata al recupero con il torpedo la sempre più solida Federica Volpini si torna a riva

Se da lontano sembrava un arrivo da mucchio selvaggio, le pinne azzurre hanno spinto molto più delle avversarie e consegnata Silvia a Laura Pranzo e Alice Marzella per il trasporto oltre alla linea, hanno ricevuto l’oro alla nostra staffetta. Precedute con discreto margine Olanda e Francia che in volata ha regolato il Regno Unito. Sesta la Germania.

E’ sempre come la prima volta…

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La staffetta di chiusura campionati non viene però fallita neppure al maschile.

Un poco più risicato, ma di altrettanta grandissima soddisfazione. L’Italia vince in volata, o quasi sulla Gran Bretagna che brucia la Germania seguite un poco più distanti dall’Olanda. Primi a raggiungere la boa con Daniele Sanna è Jacopo Musso il nominato al torpedo e il duo NiciarelliGilardi i portatori per volare oltre il traguardo e battere Gran Bretagna e Germania.

Un titolo che in “zona Cesarini” permette a Sanna di incassare l’oro che si è ampiamente meritato in questi campionati e per mille motivi, rotazioni in staffette comprese, aveva mancato. D’altronde è risaputo che se la fortuna non esiste o è cieca, la sfiga ci vede benissimo.

Il titolo maschile della gara del frangente è andato oltre Manica con George Haynes che assieme al bronzo di Ash Lewis occupa il podio con Federico Gilardi, argento.

Chi aveva perso un occasione … “d’oro” era stato proprio il nostro Daniele Sanna. Dopo aver comandato per tutta la gara, dapprima con una disattenzione ha sbagliato la rotta migliore poi stato infilato nello sprint a due da Lewis. Ma sbagliando si impara.

Gli inglesi in mare hanno infatto tirato fuori le unghie e la voce. Hanno conquistato la classifica junior delle oceaniche piazzando già in questa prova Maia Garner e Grace Morgan al 2° e 3° posto, ma con la Gardner capace di vincere anche la tavola e si sono dimostrati trai più rumorosi nei festeggiamenti sotto il podio.

Un frangente junior che ha portato all’argento Luca Chirico.

L’exploit tedesco in spiaggia arriva nella tavola con Liam Kelly, un tedesco che sa tanto di Australia, ma che vince precedendo il francese Jeremie Camgrand e l’inglese Lewis Rosewell con Nicolò Di Tullio ottavo.

Se il nostro Edoardo Pirola alla fine è nono, la sfida per la corona continentale junior maschi è F-GB che occupano i primi 4 posti, ma il nuovo campione è il francese Julen Marticorena.

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Tra le specialità che ci hanno visto spettatori, il titolo bandierine lo conquista l’Olanda con lo specialista del bagnasciuga Robert Hendriks che batte in finale il francese Maël Tissier. Bronzo Florian Delahaye.

Francia che invece vince sia tra gli junior M con Allan Badian che trova in finale il tedesco Jan Laufer con terzo l’inglese Marcus Or, che tra le assolute con Eva Colmont che diventa campionessa d’Europa precedendo la belga Aurélie Romanini e la splendida francese Tainara Terrier.

Una Francia che deboluccia in vasca ha vinto la classifica delle prove oceaniche open.

In definitiva a mio parere siamo:

  • di nuovo sul gradino più alto del podio perché sono state fatte delle scelte azzeccate e si è goduto anche del ricambio generazionale delle le altre nazioni.
  • saliti sul gradino alto del podio non solo tenendo duro, ma vincendo anche al mare. Perché la piscina, da sola, non basta più.
  • cresciuti. Si è capito che occorre cambiare. Evolversi. Il nuovo lifesaving è diverso.
Un’ultimo appunto prima di chiudere questa settimana di cronaca.

I belgi come prima di loro gli olandesi, non sono stati in grado di garantire la copertura dell’informazione, dopo che avevano lasciato intravedere l’evoluzione dei media.

Anche se solo campionato europeo junior (che fino alla scorsa edizione era separata dagli assoluti) e tornando al 2013 di Riccione, la gestione risultati era andata molto meglio. In quella occasione, solo il fotografo aveva avuto delle pause.

Quindi se in ottica futura, la Federazione intende prendere nota, lascio 2 righe.
Anzi, più che un piccolo appunto, una promessa: o blindate il sistema informatico e media (perchè lo streaming, anche se con telecamere fisse puntate sui campi gara, serve anche in spiaggia) o scateniamo l’ inferno.
Se avete bisogno basta chiedere.

Aspetto il rientro dello spiaggiato Bierre per le valutazioni tecniche, su cui evito accuratamente di invischiarmi, e vi invito al prossimo imminente podcast di Dummy.

Abbiamo ospiti…

Nota postuma – RISULTATI OCEAN

(foto copertina: Giorgiana Emili)