Una lunghissima settimana di gare, da mercoledì a domenica. Un Campionato così lungo non si era mai visto in Italia, anche se la data in realtà accorpava tre distinte manifestazioni.

Per due giorni si sono disputati i Categoria oceanici, seguiti dalle gare Assolute oceaniche e infine la domenica i Campionati Assoluti estivi di piscina.

Un grosso sforzo logistico, intanto, e una scommessa parzialmente vinta dalla FIN.

Vinta dal punto di vista organizzativo e logistico: il bel tempo quest’anno ha graziato le squadre, cosa non da poco viste le condimeteo – come dice il nostro amico Vagaggini della guardia costiera – non proprio favorevoli degli ultimi anni.

E anche le gare sono state portate a termine in tempi decenti come confermano i protagonisti interpellati: e questo rappresenta il banco di prova per un campo gara che presto vedrà ospitare il Mondiale.

Purtroppo rispetto agli ultimi anni sempre in calo i numeri dei Categoria, che sono circa 500 per 50 società.

A mio modestissimo parere, il continuo spostamento della data di questo campionato, da settembre a luglio per finire a metà giugno, non ha contribuito ad aiutarlo.

Un periodo poi questo dove sta per finire la scuola, si approssimano gli esami per alcuni studenti ma soprattutto c’è stato poco tempo per provare e ci si è dovuti dividere tra allenamenti in piscina e in acque aperte: cosa non semplice anche per chi il mare ce l’ha a portata di mano – basta ascoltare cosa dice Giuseppe Spinelli, nel nostro podcast Dummy 33.

Per i Campionati Assoluti, essendo una gara a squadre, è comprensibile che molte società non abbiano partecipato non avendo o velleità di classifica o comunque abbastanza atleti per coprire tutte le gare nell’arco dei tre giorni.

O, semplicemente, perchè una trasferta di cinque giornate ha un costo non indifferente. Le circa 30 squadre presenti comunque hanno garantito prestazioni di ottimo livello.

Se posso dire la mia opinione, la data mi lascia perplesso ma la formula mi piace, molto più del vecchio Rescue. Permette di schierare diversi atleti non potendo fare più di tre gare, snellisce la manifestazione proprio per questo motivo ed è una vera gara a squadre. Io ritengo che la formula sia soddisfacente, e passo quindi ad analizzare le varie manifestazioni.

Per quel che riguarda i Categoria la sorpresa non sorpresa è la presenza di Riva come squadra che ha ottenuto il miglior punteggio totale in queste gare. Punti 448,5 recita il conteggio, davanti a FFOO Roma e SAFA Torino. Già di qui si poteva immaginare che qualcosa di buono sarebbe venuto anche dagli Assoluti, ma il secondo posto finale alle spalle di IN Sport Rane Rosse e davanti a FFOO Roma era secondo me insperato.

Si dimostrano invece consistenti i progressi di SAFA, che la partenza di Elena Prelle non ha certo indebolito. Si conferma terza forza giovanile e quarta assoluta, sullo Sturla che è quinta in entrambe le classifiche.

Dai Categoria ma anche dagli Assoluti una cosa è trasparente, e cioè la enorme molteplicità di vincitori: ben 35 su 38 prove nelle categorie giovanili, per 21 società. Per essere così poche gare, veramente una sorpresa. E questo si ripete anche agli Assoluti, dove solo Sanna e Borgnino doppiano la vittoria.

Un’altra curiosità, si ritorna ad utilizzare atleti di altre discipline. È una gara a squadre, quindi arrivano i canoisti (tre) i corridori (addirittura una squadra intera, il CUS Salerno), e naturalmente l’armata straniera che avevamo già visto agli Assoluti. Si potevano capire le intenzioni della squadra lombarda della IN Sport Rane Rosse, intenzioni tramutatesi abbastanza facilmente in realtà: ma a posteriori, tutto sembra attuabile.

Per l’accesso di atleti di altri sport, si potrebbe parlare di quello che fanno in Australia, dove è normale che ad esempio atleti della canoa partecipino a gare di salvamento (che sono però molto più diffuse). Intervistato da noi, Rigatti degli Amici Nuoto Riva ha detto che i suoi due corridori, la campionessa italiana assoluta di bandierine – nonchè argento a sprintMarcon e il bronzo dello sprint maschile Banello si sono perfettamente integrati nella squadra (pur impiegati solo nella corsa), gareggiando ben 32 volte nei due giorni di gara. E comunque, la staffetta sprint non si vince da soli.

E ora nel consueto modo che tutti conoscete, e che il mio maestro Longobardo (e chi se non lui poteva essere, per me lombardo d’origine) mi ha trasmesso, la mia rassegna sulla campagna di inizio giugno ha inizio.

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Oceaniche di categoria: la sinfonia corale, gli squilli di Riva, le voci bianche di Nichelino

Intanto possiamo dirlo, continua la striscia protafortuna di Corsia4: un oro, un argento e un bronzo per il Delfinia di Giuseppe Spinelli e i suoi ragazzi. Siciliano, oro a bandierine e bronzo a sprint, continua la sua carriera di splendido lifebeacher. E anche la Rescio, argento nello sprint Junior.

E ora, data prova della buona sorte dettata da Corsia4, procediamo come detto. Solo tre atleti fanno il bis in questa rassegna: Spagnolo di Riva (ma vedi un po’), Felaco dell’Olimpic e Vetrano di Nichelino. Non è un caso che le squadre siano nel titolo. La stessa Amici Nuoto Riva, sul podio a squadre in tre categorie e a medaglia in tutte e cinque, ha conquistato solo 4 ori totali, a dimostrazione che moltissime società si sono distinte.

Nella categoria Esordienti, le piccole Bellonia, Vetrano, Cappelli dopo aver ben figurato in piscina si sono imposte anche a mare, dimostrando ottima versatilità. Ma spesso tutti i ragazzi a medaglia sono stati protagonisti anche in piscina, vedi Simone Locchi o Gabriel Salvotelli.

Come dicevamo tantissimi i vincitori, e lo dimostra la categoria Ragazzi con otto nomi diversi, così come nei Senior.
A nomi noti come Maddalena Daraio, la Mazzi, Luca Lei si aggiungono nomi che in piscina non spiccano particolarmente. Continuo a sottolineare la valenza di questa parte del salvamento che consente a ragazzi come Di Pelino del Sulmona,
Pregliasco del Millesimo, Faccinti della SAFA o Giaccone del Nichelino di distinguersi.
In questa categoria tra l’altro abbiamo sentito pareri discordi sulla possibilità di gareggiare in condizioni non ottimali. La gara di tavola infatti è stata disputata in ritardo rispetto al programma per il mare agitato. C’è sempre questa dicotomia fra la possibilità di effettuare la competizione e la sicurezza. Io sono sempre per la sicurezza, anche se è chiaro che all’estero con onde anche più dure si gareggia. Ma la nostra esperienza non è tale che tutti possano farlo, e sappiamo che anche all’estero incidenti gravi ci sono stati.

 

Riguardo alle categorie maggiori, vale lo stesso discorso. Se in mare si sono dati da fare atleti da nazionale o comunque medagliati in piscina come Pasquino, Nigris, Pirola, Spagnolo, Fontana ci sono atleti come Felaco, Siciliano, Barisano, Tarticchio che sicuramente in spiaggia e in mare danno il meglio di sè.

E se vogliamo crescere, atleti come La Magna Zimmerman devono pensare di poter avere il loro spazio.

Campionato italiano assoluto di gare oceaniche e piscina: suona la fanfara per IN Sport

Naturalmente avevo detto, prima dell’inizio dei Campionati, di non aspettarsi grandi prestazioni in piscina. E come al solito sono stato smentito, per fortuna non ho scommesso niente altro altrimenti dovevo svuotare la cantina a Roma.

Dopo quattro intensi giorni di mare, infatti, ecco arrivare due record del mondo.

Il torpedo sorride ancora a Mussi con 49″61 e a Cappelletti con 59″91 (che ricordiamo non è il suo migliore), mondiale assoluto e juniores.

La manifestazione assoluta ha visto due atleti gara sia in mare che in vasca, e questo ha creato una vera competizione la cui formula, devo dirlo, ha entusiasmato anche grazie al punteggio in tempo reale messo a disposizione da Microplus, una volta di più protagonista di un’ottima gestione dei risultati. Ma secondo me la gara a squadre deve essere così: e a questo punto, naturalmente, ecco gareggiare ad esempio i Polesello e gli Andreoli a canoa dove hanno primeggiato in quanto canoisti puri, o Marcon vincitrice di bandierine femminili, o Fucci e Barone che dominano nello sprint femmine e maschi.

Questa organizzazione ha permesso agli Assoluti a diversi giovani di spiccare. Ad esempio, vediamo l’argento a bandierine e il bronzo a pinne della Fabretti o la medaglia a trasporto di Locchi e Allais.

E cosa non da poco, di organizzare la trasferta e capire chi debba gareggiare e chi no, e dove la formazione deve essere scelta con oculatezza.

Belle sorprese sono state l’oro di Diego Bergna che ha dato vita a un duello all’OK Corrall sull’ultima alzata, la doppia vittoria di Borgnino in Ocean e Canoa, e devo dire complimenti al podio della Rigatti sia a Ocean che a Canoa e alla Martiradonna medaglia a frangente e ostacoli.

Allo stesso modo sono contento di vedere che la scelta di Niciarelli come compagno di Di Tullio per le gare oceaniche ha dato stimolo al laziale che vince tavola e giunge terzo a sprint. Se poi Sanna vince Ocean su Di Tullio, forse qualcosa si muove in mare. Ma vedremo alla prova europea.

Come detto in piscina abbiamo avuto delle discrete prestazioni, nonostante cinque giorni molto duri (anche se non tutti vi hanno partecipato).

Un altro appunto che mi fa Andrea Longobardo e condividiamo su Dummy, dove faremo molti molti altri nomi nella puntata di luglio, è che pochi stranieri sono andati a podio in mare rispetto alla piscina. Strano, ma vero.

Difatti in piscina vincono Williams e Wieck a trasporto e misto, Weiders a torpedo, mentre in spiaggia il solo Ertel ha vinto lo sprint. Ma vediamo che Gilardi a ostacoli e superlife, Ponziani a misto, Piroddi a pinne e Musso a torpedo hanno primeggiato, quanto Meschiari negli ostacoli e un’ottima Ferrari (vincitrice anche di tavola) svetta a pinne e superlife. Quindi i nostri migliori elementi ci sono anche in condizioni dure, che è poi ripetiamo fino alla nausea il succo della gara che saranno gli Europei, manifestazione che dobbiamo tornare a vincere.

E ora appuntamento all’ultima gara in piscina, banco di prova per gli azzurri ora in collegiale a Ostia e ultima sfida per tutti, grandi e piccoli, prima della pausa estiva.