Partiti nel 2006 come manifestazione un pò minore, i Mondiali Giovanili sono diventati nel tempo una tappa quasi obbligata per i migliori under 18 del mondo e la nona edizione, che si svolgerà al Wingate Institute di Netanya, sembra promettere bene. La storia ci insegna che, guardando bene tra le corsie di questi Campionati, potremmo già scovare qualche nome caldo se non per Parigi 2024 sicuramente per Los Angeles 2028.
La storia
Non è detto che chi vince ai Mondiali Giovanili abbia poi una carriera internazionale scintillante, e non vale nemmeno il ragionamento contrario. Questo dipende dal fatto che il nuoto è uno sport che si basa molto anche sullo sviluppo fisico di un atleta, e non solo sui fattori tecnici e di allenamento.
Capita, per esempio, che dell’Italia che ha dominato l’edizione 2006 con 9 ori e 17 medaglie totali, solamente Ilaria Bianchi abbia avuto una carriera internazionale all’altezza delle aspettative, mentre gli altri si siano un pò persi per strada tra alti e bassi. Oppure capita che uno come Cameron McEvoy, doppio oro Mondiale Giovanile a Lima 2011, ci abbia messo dodici anni per vincere poi un titolo mondiale individuale. Sempre nel 2011, Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti si spartivano il podio di 800 e 1500 dietro all’americano Evan Pinion, del quale poi si sono perse le tracce, mentre Leon Marchand arrivò solamente terzo nei 400 misti di Budapest 2019.
Va detto che, nell’ultimo decennio, molti dei più forti nuotatori internazionali si sono in qualche modo rivelati al mondo proprio vincendo questa manifestazione: Caeleb Dressel, Ruta Meilutyte e Mack Horton nel 2013, Kyle Chalmers, Anton Chupkov, e Simona Quadarella nel 2015, Kristof Milak, Nicolò Martinenghi e Regan Smith nel 2017, Thomas Ceccon, Benedetta Pilato e Torri Huske nel 2019, David Popovici e Diogo Ribeiro nel 2022.
Va da sé che l’attesa per l’evento sia quindi molto elevata e che, nonostante la particolare collocazione in calendario (fine stagione o inizio nuova stagione?), ci siano diversi profili da tenere d’occhio.
I nomi dei Mondiali Giovanili 2023
Come ci svela World Aquatics, molti dei giovani attesi a Netanya sono già nelle liste dei migliori al mondo, e la loro scalata al vertice potrebbe iniziare proprio da qui.
A partire da Lana Pudar, delfinista della Bosnia Erzegovina che ha già calcato palcoscenici importanti e che nei 200 farfalla viene dal titolo europeo a Roma 2022 e dal quarto posto a Fukuoka 2023. Il suo è forse il nome più in vista di questa rassegna, nella quale nuoterà le tre gare a delfino con buona probabilità di fare hattrick. Rimanendo tra le donne, l’altro nome da tenere d’occhio è indubbiamente quello di Eneli Jefimova (2006), la ranista dell’Estonia che ha già dominato gli Europei Junior e che in carriera ha già nuotato Mondiali e Olimpiadi; per lei 50, 100 e 200 rana in programma.
Non dimentichiamoci poi dell’americana Leah Hayes, già bronzo ai Mondiali di Budapest 2022, che è forse la nuotatrice più “esperta” dell’intera rassegna: per lei la doppietta nei misti non dovrebbe essere un problema. C’è grande curiosità invece per Teagan O’Dell, che è stata una grande promessa negli USA da giovanissima (ha battuto diversi record age-group che appartenevano a Missy Franklin) e che nel dorso potrebbe dare segnali interessanti.
Nei maschi, i nomi più in luce sono quelli di Oleksandr Zheltiakov (Ucraina) e di Petar Mitsin (Bulgaria). Il dorsista ucraino, già puri campione europeo di categoria, sembra lanciato verso grandi risultati ed è atteso alla grande prova proprio qui a Netanya, visto che non ha nemmeno nuotato a Fukuoka. Per Mitsin, invece, si prevede una settimana piuttosto impegnativa, visto che è iscritto in 100 e 200 delfino e anche in 400-800-1500 stile. Ha possibilità ipotetiche in ognuna di queste distanze, vedremo se riuscirà a coprire un programma così impegnativo.
Nella velocità a stile il più atteso è l’australiano Flynn Southam, già titolare della staffetta 4×100 Aussie che ha vinto a Fukuoka, che è chiamato a raccogliere in questa manifestazione l’eredità pesante di Popovici. Possibili sorprese, il giapponese Riku Yamaguchi, mistista che nuota anche i 200 rana (grande classico), e il mezzofondista turco Kuzey Tuncelli, già autore di tempi interessanti.
L’Italia a Netanya
Sono 23 gli azzurri impegnati ai Mondiali, con diversi nomi già affermati anche tra i grandi ed un team che ha dominato ai recenti Europei di Categoria ed intorno al quale c’è grande attesa.
Agli ordini del responsabile delle squadre giovanili Marco Menchinelli ci sono nomi già affermati come quello di Sara Curtis, velocista che a livello giovanile è già campionessa europea (2023) e vice campionessa mondiale (2022) in carica dei 50 stile, e che ha già vinto gli Assoluti quest’anno, o Giulia Vetrano, staffettista olimpica a Tokyo 2021 e plurimedagliata a giovanile, ma anche i freschi ori europei junior Emanuele Potenza, Andrea Camozzi e Lorenzo Ballarati.
L’Italia, sempre nella top 10 delle nazioni a questa manifestazione, ha vinto il medagliere nel 2006 con 9 ori (era la prima edizione) ma nel 2022 ha fatto il record di medaglie totali, ben 20 (2 ori, 8 argenti, 10 bronzi): vedremo se lo squadrone azzurro sarà in grado di ripetersi.