Partendo da Serravalle, una dolce salita con doppia carreggiata ti porta dritto dritto verso San Marino, arroccato sulle spalle del monte Titano. Un percorso tanto lungo quanto emozionante, perché fin dalla prima curva aspetti con ansia il punto d’arrivo.

Il 16° Meeting del Titano – prima tappa del 5° Gran Prix d’Inverno – è l’equivalente in termine natatorio di questa scalata, con l’obbiettivo finale ormai non troppo lontano dei Campionati Italiani Assoluti.

Dal meeting di San Marino si parte, passando a breve per Milano, per arrivare appunto a Riccione. Ci sono quasi tutti i migliori azzurri in questa sedicesima edizione, gli assenti sono giustificati dal collegiale a stelle strisce (leggi Febbraio 2018, da San Marino ad Atlanta: gli impegni degli Azzurri).

Due giorni di gare, dove giovani e vecchie glorie si scontrano per testarsi a un mese e mezzo circa dagli Assoluti. Ma partiamo dallo stile a pancia in su, che porta un evidente contraddizione tra uomini e donne: se tra le ragazze è la new generation a dominare, tra i maschi la vecchia guardia ha ancora da dire la sua.

Tania Quaglieri vince 50 e 100 con 28″79 e 1’02″13 – nella doppia distanza a pari merito con Giulia D’Innocenzo – ma il botto lo fa la classe 2004 Erika Gaetani (foto con coach Zippo – FIN Puglia) che si porta a casa due Record Italiani Ragazze sia nei 50 con 28″83 (cancellato il 29″30 della Cocconcelli) che nei 100 con 1’02″73 vincendo la finale giovani (ciao ciao all’ 1’03’’50 targato Montanari).

Non mollano la poltrona invece i vecchi lupi di mare come Mirco Di Tora, oro nei 50 in 26’’25 e Christopher Ciccarese, che infila la doppietta 100-200 con 55’’87 e 2’00’’45.

Tutto bene in famiglia Scozzoli-Carraro di rientro dalla Florida.

Martina non ha rivali serie nei 50 e 100, vinti in 31″62 e 1’08″52 nonostante una buona prova sulla distanza più lunga di Ilaria Cusinato che nuota il personale. Qualche problema in più per Fabio, che vince i 50 in 27″80 rintuzzando gli attacchi dei giovani con dieci anni di meno Poggio e Pinzuti, mentre nei 100 è proprio Federico Poggio a vincere in 1’01″ beffando il primatista italiano di corta che chiude in 1’01″59.

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Discorso simile per la farfalla: le veterane non hanno problemi al femminile, con Ilaria Bianchi prima nei 50 in 27″36 ma soprattutto nei 100 grazie ad un ottimo 58″64 che straccia la concorrenza. Non la troviamo sulla distanza più lunga, come non si fa vedere in finale Stefania Pirozzi, dopo avere dominato le batterie in 2’13″23. In campo maschile, con Piero Codia assente il vero big è Matteo Rivolta, che orfano del compagno di battaglie si lascia sfuggire l’oro nei 50 beffato da Andrea Vergani, primo in 24″30. Rivolta recupera nei 100, vinti in 53″07 davanti ad Alberto Razzetti, che poi scende sotto i due minuti vincendo i 200.

Razzetti che rivediamo in palla anche nei 200 misti, dove eguaglia il suo quarto crono all-time con 2’02″88, mettendo la mano davanti a specialisti come Sorriso e Glessi. Più certezze al femminile dove Ilaria Cusinato domina i 200 in 2’15″76 e battaglia con la Pirozzi nei 400, uscendone vincitrice per poco più di due secondi con 4’44″03.

E veniamo allo stile. Velocisti e mezzofondisti si incrociano in un vibrante duello tra distanze brevi e veloci.

Tra le donne Erika Ferraioli fa il punto della situazione: comanda lei, e non importa che Di Pietro sia ancora out e Pellegrini in America. Vince 50 e 100 davanti alla Biondani con 25″89 e 55″91. Nei 200 c’è praticamente il meglio d’Italia, aspettando le giovanissime: vince Erika Musso in 2’01″48 davanti ad Alice Mizzau, sperando di rivederle molto più veloci agli Assoluti.

Rivogliamo la “nostra” super 4×200!!! Stefania Pirozzi conferma il buon stato sui 400 stile, nuotando e vincendo in 4’11″69 mentre per Alisia Tettamanzi è doppietta 800 e 1500.

Tra gli uomini occhio alle sorprese. Intanto non vedere più il nome di Magnini è un brutto colpo, ma ci faremo l’abitudine. Vergani si conferma re dello sprint vincendo i 50 in 22″21 davanti a Orsi e Miressi. Il torinese si prende poi i 100 con 49″23, unico sotto al muro dei 50 secondi, meglio anche di Frigo e dello stesso Marco Orsi. Con il forfait di Gabriele Detti 200, 400, 800 e 1500 rimangono un campo aperto dove Filippo Megli (1’49″55 nei 200) e Domenico Acerenza (primo nelle altre tre distanze) si tuffano e nuotano con piacere e risultati.

Il viaggio è iniziato, la meta non è lontano. Il monte Titano ha vegliato su tutti i presenti, ora tocca a loro seguire la strada giusta. In bocca al lupo!

(Foto copertina: Fabio Cetti | Corsia4.it)