È una notte d’oro per l’Italia, grazie alle imprese di Basile e Garozzo in judo e scherma, ma per noi “piscinofili” la medaglia che brilla di più è quella della coppia di ferro CagnottoDallapè, seconde sole alle marziane cinesi nel sincro 3 metri.

E rimarrà l’unica di questa serata di acqua clorata, perché tra le corsie sono più delusioni che gioie. L’unica nota positiva della seconda giornata in vasca è l’arrivo a Rio di Gregorio Paltrinieri, (e il Moro è contento, come ci racconta nello speciale Rio “Ultima Bracciata”) e se le cose già non brillavano di suo ci si mette anche la FINA o chi per lei a farci gli scherzi: Arianna Castiglioni non è più in semi dei 100 rana, riammettendo la Watanabe, squalificata in “mattinata”.

Niente Italia questa notte ma c’è da divertirsi comunque: non sono lo Sciamano di bierre – non perdetevi le sue Spigolature Olimpiche – e non sbaglio pronostico. I 100 farfalla donne sono dominio di Sarah Sjöström che azzecca tutto, tempo e vittoria. WR, 55”48, oro olimpico e freddezza di ghiaccio sciolta come neve al sole! A distanza chilometrica c’è l’argento della Oleksiak, anche lei straordinariamente al WRJ, 56”46, che fa il paio con quello che già detiene nei 100 stile. E la Vollmer?? Bronzo di cuore per l’oro di Londra!

“Finalmente alla terza olimpiade ho potuto prendere questo oro, sono molto felice” racconta la svedesina dalla Caporale, che non riesce a farla piangere, si è già commossa prima!

Aspettando la prossima finale, mi accorgo che il medagliere USA dice ancora zero alla chiave ori in acqua. Difficilmente arriverà dai 200 stile uomini, dove nella semi uno Conor Dwyer mette la mano davanti in 1’45”55 e sembra averne ancora poco. Dietro Biedermann non è mai pago, così come Guy che guarda la seconda serie e ringrazia gli dei britannici perché vola in finale per un solo centesimo. Padrone di casa è Sun Yang, che lascia sfogare uno spavaldo Le Clos (23”91 ai 50) e si candida a re della distanza, unico sotto l’1’45”. Che si sia buttato sulla velocità? Lo speriamo tutti!

Arrivano le raniste e fioccano i fischi per Yuliya Efimova all’ingresso in vasca. Di fianco “big” Meilutytė che non può prenderla a pugni e allora ci prova in acqua: passa forte e davanti, ma si spegne gli ultimi 25 e si fa passare dalla rivale, ancora fischiata all’arrivo. È odiata ma è davanti (1’05”72) mentre impreco con la Watanabe che nuota 1’07” e 4 e poteva lasciar spazio alla Castiglioni. La seconda semi dei 100 rana vede la speranza degli States Lilly King vincere e volare in finale a braccetto della russa, che rimane la favorita di domani.

Il faccione di Rūta arriva in zona mista e pungolata da Elisabetta Caporale dice “preferisco gareggiare con quelle pulite” ed è stata fin troppo diplomatica.

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“È una gara assolutamente perfetta per me, questo prova a chi guarda da casa che se ti metti a lavorare duramente puoi ottenere questo”. Belle parole Adam, da domani ci proveremo tutti!

Terza finale e terzo record mondiale! Mancava all’appello Katie Ledecky che vuole prendersi le prime pagine dei giornali! Nella finale dei 400 stile donne la Wonder Woman USA fa gara a sé fin dai 100: passa 57’’ e rotti e mantiene il passo dei 30’’ a vasca, galleggiando abbondantemente sopra la linea gialla del suo WR. La gara vera e propria è quella per l’argento, perché Katie stampa un mostruoso 3’56’’46 che le vale l’ennesimo primato, lasciando Carlin e la connazionale Smith a circa 5 secondi. Ah … arriva il primo oro USA!!!

Centrifuga di dorso in attesa della veloce maschile. Prima le semi dei 100 maschili, con Murphy che legge il bando nella prima serie dominata in 52’’49 mentre Plummer e Larkin rispondono nella seconda. Lacourt è bello da vedere anche in acqua e resta lì con loro, tutti in due decimi. Domani il campione del mondo dovrà tornare a brillare, altrimenti l’oro resterà a stelle e strisce.
Tocca alle semifinaliste dei 100 donne, e come per Larkin la Seebohm non pare quella del 2015: la bella connazionale Wilson e la danese Mie Nielsen le restano davanti nella prima semi appena sopra i 59’’, muro infranto da Baker, Hosszú e Fu. Sono otto in 50 centesimi, livello altissimo e pronostico arduo.

Siamo a notte fonda ed è tutto pronto per la 4×100 stile maschile. Come detto da Santucci “la guardiamo dalla tribuna”, ma è pur sempre uno spettacolo. Ancora fischi quando entra il quartetto russo, non di paura perché in acqua chi viaggia sono altri. Dressel spara tutto ai 50 (22’’77) e si fa recuperare nella seconda vasca, ma lancia un “bollato” Michael Phelps che piazza una subacquea da paura lanciando con 47’’12 il giovane Held. Prova a rientrare la Francia con Manaudou (e ci riesce con 47’’14) ma l’oro olimpico Adrian non da speranze ai campioni uscenti riportando gli USA sul gradino più alto del podio con un velocissimo 46’’97. Delude l’Australia, terza, riportata su dal 47’’ di McEvoy!

Si chiude così una bella serata di finali, con tre record del mondo e la medaglia d’oro numero 19 di Re Michael Phelps! E siamo solo all’inizio!

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