Mi sveglio dopo la solita nottata passata tra ciucci e biberon e leggo le ultime notizie dai Giochi Olimpici di Rio. Nuoto, Kayak, Ciclismo. E, proprio alla fine, mi cade l’occhio su una notizia (qui in Inghilterra non era in prima pagina, naturalmente) che mi lascia basito: 8 anni ad Alex Schwazer.

Mi rimetto in sesto dopo 2 minuti di mood non voglio sapere nulla e comincio a leggere quel (poco) che si scrive su questo caso assurdo.

Io cerco di vedere le cose sempre dal di fuori e per la prima volta in vita mia mi ritrovo a prendere le difese di un atleta che in passato ha barato. Ha barato, lo ha ammesso lui stesso. Ma ora?

Il regolamento della WADA, ed in generale il regolamento sportivo, prevede una prima squalifica dopo la quale tutti gli atleti hanno il diritto ad avere una seconda possibilità. TUTTI. Mi pare di poter dire: tutti, a parte Alex Schwazer.

Perché lui no e tutti gli altri sì? Dal mio punto di vista, è sotto gli occhi di tutti come questa decisione sia una totale farsa. Non ha alcun senso aver rimandato la decisione al giorno della sua gara olimpica.

Corsia4, grazie agli articoli di Laura Vergani e Marco Agosti, ha preso, rispetto al Doping ed a tutto quello che vi ruota intorno, una posizione precisa che vogliamo mantenere a tutti i costi. Ma questo caso è particolare, è strano, è oltre ogni logica.

I ragazzi russi partecipano ai giochi e possono vincere medaglie: prima esclusi e poi riammessi (in parte). Sono solo l’estrema punta dell’iceberg che mette in evidenza di questa situazione, visto che tutte le testate giornalistiche mondiali ne hanno parlato per giorni e giorni (ed ora, a parte i fischi per la povera Yulija Efimova, nessuno ne parla più).

Ma Alex è un caso incredibile, non serve nemmeno raccontare la storia, perché è sotto gli occhi di tutti ed ormai chiunque la conosce, chiunque si è fatto una sua idea personale, chiunque pensa di sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato, chiunque pensa di sapere chi sia il colpevole.

 

Non ha alcun senso aver rimandato la decisione per poi affibbiare 8 anni (sic!) ad un atleta: se considerato recidivo la squalifica dovrebbe essere a vita! Non ha alcun senso umiliare un atleta che ha parlato del sistema. Non ha alcun senso umiliare il suo allenatore, in prima fila nella lotta contro il Doping da decenni, in lotta contro il sistema, persona che ha smascherato un caso doping (di stato?) anche in Italia; quel Sandro Donati che ha preso a cuore la vita di un atleta che si era fatto trascinare dal vortice del risultato a qualunque costo, per dimostrare che puliti si può.

Io non metto la mano sul fuoco, nemmeno un capello, sulla totale estraneità a qualunque fatto di Alex Schwazer. Ma non posso che constatare come CAS, WADA, CIO, IAAF e chi più ne ha più ne metta, in questo caso abbiano fatto un vero e proprio autogol.

Questo caso sportivo, ma prima di tutto umano, deve essere lo spunto per riflessioni diverse. In particolare, come cambiare le prospettive della lotta al Doping in tutte le sue forme.

Sono convintissimo che sia giunta l’ora che lo sport combatta, finalmente, e soprattutto vinca la piaga Doping per davvero, sovvertendo innanzitutto le regole del gioco:

1. Lista dei farmaci permessi (e non di quelli non permessi)

Non dà adito ad errori né giustificazioni: questo è un farmaco o una procedura permessa, nome e cognome della medicina o della procedura o del materiale, tutto il resto NO.

2. Chiunque abbia una qualsiasi cronica malattia da curare con un farmaco considerato dopante, deve sottoporsi ad una visita medica di terze parti che attesti tale necessità:

Visita a pagamento da parte dell’atleta, della sua società o della sua squadra nazionale. Mi piacerebbe avere una spiegazione logica e razionale del perché, per esempio, una così grande percentuale di atleti soffra talmente di asma da avere bisogno di inalare medicinali come fossero bricioline.

3. Squalifica, in caso di positività, a vita.

Non permette dubbi, illazioni, speranze per chi sbaglia: uno, ed un solo, verdetto. Vedo questa regola realizzabile solo in caso di approvazione e messa in pratica dei punti precedenti, in quanto non ammettono in alcun caso la possibilità di negligenza o mancata segnalazione. (il caso Meldonium ci dice qualcosa?)

4. Tutte le federazioni mondiali, di qualunque sport, devono sottoscrivere un unico regolamento:

Non è ammissibile che federazioni o nazioni diverse applichino regole diverse per farmaci o materiali o pratiche che permettano un miglioramento delle prestazioni. Per esempio, non è comprensibile come l’utilizzo di una camera ipobarica sia ammessa solo in alcune nazioni ed in altre no. Tutti gli atleti hanno il diritto di sottostare allo stesso identico regolamento, sempre, comunque e senza eccezioni.

Parigi 2024, vademecum per il tifoso

Siamo alle porte della più bella ed importante manifestazione sportiva: i Giochi Olimpici. Gli atleti si preparano per anni ed anni affrontando non solo durissimi allenamenti ma anche situazioni complicate: malattie, infortuni e\o prestazioni sotto le aspettative....

Fatti di nuoto Weekly: previsioni Olimpiche volume 2, uomini

Sabato inizia la settimana santa del nuoto Olimpico e la tensione è ormai alle stelle. Mancavano solo i pronostici maschili, eccovi serviti. Con Fatti di nuoto weekly ci si risente a Giochi fatti. Se vi siete persi la "puntata precedente": Volume 1: donne.50 stile...

Parigi 2024 | le gare degli Azzurri alle Olimpiadi

-4 al primo "Take your marks" Olimpico del nuoto in vasca, le gare si terranno dal 27 luglio al 4 agosto 2024 presso Paris La Défense Arena. La spedizione azzurra, è composta da 36 atleti - 16 donne e 20 uomini - vediamo a quali gare sono iscritti e il programma del...

Il Nuoto alle Olimpiadi: le specialità perdute

Le Olimpiadi sono un evento globale atteso e seguito in tutto il mondo, al quale partecipano perlopiù atleti professionisti che vivono dello sport da loro praticato e ne ricevono spesso fama e notorietà. In origine, tuttavia, gli sportivi olimpici non erano dei...

Il Nuoto alle Olimpiadi di Parigi 2024: le staffette

La prima staffetta del programma Olimpico del nuoto si disputò nel 1904 a St Louis e fu una 4x50 iarde a stile libero, aperta esclusivamente a quattro club statunitensi, due di New York, uno di Chicago ed uno del Missouri. In realtà, anche la squadra della Germania...

Fatti di nuoto Weekly: previsioni Olimpiche volume 1, donne

Ragazzi, manca una settimana eh. Non si scappa più, Les jeux sont faits. Ecco le previsioni Olimpiche più azzardate che troverete nell’internet. Volume 1: donne.50 stile liberoAnche se il sogno è Sarah Sjöström (e razionalmente avrà dalla sua un programma gare più...

EuroJunior Open Water 2024 | Italia terza nella classifica per Nazioni

Un terzo posto dolceamaro per l'Italia ai Campionati Europei Juniores di nuoto in acque libere che si sono svolti dal 12 al 14 luglio a Vienna nelle acque del Danubio. Gli azzurri conquistano tre medaglie, tutte di bronzo con Mahila Spennato, Chiara Sanzullo e la...

Il Nuoto in acque libere alle Olimpiadi di Parigi 2024: la 10 km

La Swimming Marathon - così viene chiamata la 10 km alle Olimpiadi - è stata introdotta dall’edizione di Pechino 2008, dando finalmente spazio anche al nuoto in acque libere ai Giochi. Nella sua breve storia, ha già un medagliere con tredici nazioni presenti, che...

Parigi 2024 | Gli azzurri del Nuoto Paralimpico

Sono 28 gli atleti selezionati a seguito degli slot guadagnati dall'Italia - 12 femmine e 16 maschi - dal Direttore Tecnico Riccardo Vernole per i prossimi Giochi Paralimpici Estivi di Parigi 2024 che si terranno dal 28 agosto all'8 settembre 2024 presso Paris La...

Fatti di nuoto Weekly: 7 nomi (+1) dagli EuroJunior di Vilnius

L’Italia è stata la Nazione nettamente migliore e più rappresentata a Vilnius, con addirittura tre atleti che andranno alle Olimpiadi e una completezza di squadra quasi unica. Ma la Nazionale di Menchinelli non è stata solo Sara Curtis, Alessandro Ragaini e Carlos...

Insomma, tutto lo sport mondiale deve prendere provvedimenti per recuperare credibilità. Tutto lo sport mondiale deve agire contro gli interessi economici che sono dietro il doping, nell’interesse più nobile della salute dei suoi atleti e nell’interesse del suo stesso nome.

Tutti noi dobbiamo essere coscienti del fatto che due sole strade si prospettano per il futuro: la sottomissione completa al doping (tutto è permesso, sempre e comunque, liberi tutti), oppure quella più complicata ed in salita, che appoggio (e Corsia4 con me) incondizionatamente.

Semplicemente: #DopingFree!

LINK UTILI

Articoli su Corsia4

Il CIO passa la palla alle Federazioni, di Laura Vergani

FINA-LMENTE sveglia, Russia all’angolo… ma non basta!, di Laura Vergani

FINA: ipocrisia di rigore, di Laura Vergani

Domiziano e il doping, di Marco Agosti

Doping Rio 2016, non si capisce un CAS…, di Laura Vergani

Discussione sul Forum di Corsia4

Video da Repubblica.it

Sandro Donati, autore di Lo sport del doping e Campioni senza valore

photcredit:

Greg OrtegaDominik Martin e Dan Carlson