Mi hanno sempre detto che un vero nuotatore si riconosce perché sa nuotare anche il delfino… Chiunque azzarda un po’ di stile a testa alta, un dorso “in piedi” e la cara e vecchia rana da casalinga, ma la farfalla è uno stile per pochi!

C’è chi poi questi stili li mastica esattamente tutti alla stessa maniera (ma di questo parlerò nella prossima puntata), gente come László Cseh, Chad Le Clos e… beh ovviamente Michael Phelps.

Oggi “AcquaRIO, tutti i numeri dei Giochi”, è dedicata al delfino, che in quel di Rio ci ha fatto emozionare e non poco, sempre chiedendoci: “è stata l’Olimpiade più veloce di sempre?”.

FARFALLA UOMINI

Dalle lacrime allo stupore, dall’ennesimo oro di Phelps nei 200 alla sorpresa di Schooling nei 100. La farfalla uomini è stata divertente e velocissima, e con uno sfondo sentimentale non da poco: il triplo argento dei 100 PhelpsLe ClosCseh non è uno stupendo scherzo del destino?

I 100 appunto sono stati la prova più folle: primo oro per Singapore grazie a Joseph Schooling, già argento a Kazan 2015 e uomo più veloce di sempre con il costume in tessuto (50’’39). Gli allenamenti negli States portano risultati, tanto da impedire a Phelps di fare il poker dopo gli ori di Atene, Pechino e Londra.
L’ormai ex “kid di Baltimora” si accontenta del secondo posto, condiviso con Le Clos e Cseh, in un triplo argento storico!

La gara in sé, tolto l’oro di Schooling non è stata delle più veloci: per entrare in finale ci voleva 51’’73 (Metella) mentre per l’argento 51’’14.
Molto meglio lo scorso anno a Kazan, con il podio a 50’’96 e l’accesso in finale a 51’’51 e ancor di più a Roma 2009, ma anche Pechino era stata un edizione, seppur di poco, più veloce.

I 200 ritornano a casa Phelps! Il primatista mondiale di questa distanza, già in finale olimpica a Sidney a 16 anni, si riprende l’oro dopo la débâcle di Londra 2012.

In tanti speravano di rovinare il sogno a Michael: da Le Clos, che già dalla camera di chiamata “innervosiva” il Cannibale (vedi video sotto) a Cseh, che all’Europeo di Londra aveva nuotato il migliore stagionale di 1’52’’91.

E se Phelps vince ancora in 1’53’’36, meglio rispetto all’oro di Atene ma più lento di quanto nuotato a Pechino per vincere e a Londra per l’argento, sia l’accesso in finale che il bronzo arrivano con tempi più alti rispetto a quelli di Londra.

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FARFALLA DONNE

Se i maschietti ci hanno divertito, le ragazze sono state super!

Mai così veloci ai Giochi, e meglio in parte anche di Roma 2009 con i suoi costumi gommati. Sia nei 100 che nei 200 ci sono voluti crono mai registrati prima per entrare in semifinale e finale, e anche per salire sul podio le farfalle di Rio hanno dovuto sudare le sette camicie.

I 100 si sono rivelati terra di conquista per Sarah Sjöström. La svedese completa l’iter iniziato lo scorso anno a Kazan, confermandosi la più forte al mondo con tanto di aspettato, ma mai scontato, record del mondo in 55’’48. La Sjöström vinceva per la sua prima volta a Roma 2009, a sedici anni, stessa età dell’argento di Rio, quella Penny Oleksiak che abbiamo già visto protagonista nello stile. Ci sarà un futuro passaggio del testimone???

Se le due ragazze stampavano WR e WRJ, tutte le altre non stavano a guardare!

Per entrare in semi ci voleva il crono più veloce di sempre, mentre per la finalissima bisognava nuotare 57’’51 (Chen Xinyi) crono che ad Atene 2004 sarebbe valso l’oro tranquillamente! Anche il bronzo della Vollmer (56’’46) è il tempo migliore di sempre per il terzo gradino del podio, e nel 2008 avrebbe garantito la medaglia d’oro.

Meno scontati alla vigilia erano i 200.

Dopo un 2015 difficile Mireia Belmonte García riesce a laurearsi campionessa olimpica facendo un passetto in avanti rispetto all’argento di Londra. Grazie al crono di 2’04’’85 beffa sia Madeline Groves, che aveva il miglior tempo mondiale annuale, sia Natsumi Hoshi che era campionessa mondiale in carica.

Come per i 100 è stata una prova velocissima, battuta in questa particolare sfida solo da Roma 2009.

Per il resto mai così veloci ai Giochi, sia per entrare in semifinale che per la finale, mentre il bronzo proprio della Hoshi sarebbe stato oro sempre ad Atene 2004. Inoltre la vittoria della Belmonte spezza il “regime” cinese che vedeva le orientali dominare questa prova dal 2008 (Liu Zige a Pechino e Jiao Liuyang a Londra).

Difficile dunque sbilanciarsi: in campo maschile i 100 sono stati più veloci – sia per l’oro che per l’argento, poiché anche a Londra non si assegnò il bronzo – mentre i 200 decisamente più lenti.

Discorso simile per le donne, con l’oro nei 100 che si è vinto con un tempo nettamente più basso mentre quello dei 200 è stato più alto.

Non credo dunque sia stato il delfino olimpico più veloce di sempre, anche se di sicuro è stato uno dei più emozionanti!
L’intreccio di storie come il primo oro per Singapore, il triplo argento di tre icone del nuoto mondiale, l’eterno Phelps, la glaciale Sjöström e la nuova rivelazione Oleksiak, o il coronamento di un sogno per la Belmonte Garcia.

Una farfalla da favola, che sarebbe stata ancora meglio con un pizzico d’azzurro. Sarà per la prossima!

(Foto copertina:  G. Scala – Deepbluemedia.eu| Testo: A. Foglio)