“AcquaRIO, tutti i numeri dei Giochi”, arriva al capolinea del suo viaggio. Dopo lo stile, il dorso, la rana e la farfalla, è la volta di analizzare tutto quello che hanno combinato i mististi, gente che per non farsi mancare nulla decide di essere competitiva in tutti e quattro gli stili.
Sono Michael Phelps e Katinka Hosszú i protagonisti dei misti, chi vincendo il quarto oro consecutivo e chi conquistando il gradino più alto del podio per la prima volta. E se l’americano per scrivere il clamoroso poker non ha dovuto nuotare il suo migliore, lasciando il WR all’amico-nemico Lochte, la magiara è riuscita a cancellare il mondiale della meteora di Londra Ye Shiwen nei 400.
Ma non restiamo sulle spine e andiamo a scoprire quanto 200 e 400 misti abbiano detto la loro nella fatidica domanda: “è stata l’olimpiade più veloce di sempre?”.
MISTI UOMINI
Come già detto Michael Phelps ha vinto per la quarta volta consecutiva i 200 misti (Atene, Pechino, Londra) nuotando poco più lento rispetto ai successi del 2008 e 2012.
Il poker di Phelps ha del curioso perché è l’unico arrivato in una prova dove non detiene il record mondiale. Ha fallito l’assalto ai quattro ori sia nei 100 di Rio che nei 200 farfalla (persi a Londra 2012) dove invece è primatista.
Phelps scrive la storia sfruttando anche una gara abbastanza lenta. Rispetto all’ultimo quadriennio, (Giochi di Londra, Mondiali di Barcellona e Kazan) si entrava in finale e si saliva sul podio con tempi decisamente più alti. Il bronzo di Wang Shun è arrivato infatti in 1’57’’05, mentre a Londra era 1’56’’22 di Cseh, ma anche a Pechino era servito di meno con Lochte terzo a 1’56’’53.
I 400 misti vedono il primo storico successo di un atleta giapponese. Kōsuke Hagino migliora il bronzo di quattro anni prima vincendo il suo primo oro olimpico e riscattando un pessimo 2015 condizionato da un infortunio.
Anche qui i tempi non sono dei più veloci: il 4’06’’05 valido per l’oro è più alto di quanto nuotato per vincere sia a Pechino che a Londra.
Per entrare in finale ci è voluto 4’13’’55 (Pons Ramon) crono più lento di Londra ma migliore delle edizioni iridate di Barcellona e Kazan, mentre il bronzo dell’altro giapponese Seto con 4’09’’71 è stato più veloce solo rispetto al corrispettivo dei mondiali dello scorso anno.
MISTI DONNE
Dopo averla vista vincere tutto a livello di Europei, Mondiali e Coppa del Mondo, è arrivata la giusta consacrazione per Katinka Hosszú.
L’Iron Lady fa doppietta, confermando la “regola” in vigore dal 1996 che vede un’unica campionessa di 200 e 400: Michelle Smith 1996, Jana Kločkova 2000 – 2004, Stephanie Rice 2008 e Ye Shiwen 2012.
I 200 hanno visto cadere il record olimpico in una finale meno scontata del previsto, grazie ad una combattiva Siobhan-Marie O’Connor che ha battagliato fino all’ultima bracciata con la Hosszú. Ma è stata una gara veloce fin dall’inizio: per entrare in finale si è dovuto nuotare 2’10’’87, più lento solo di Roma 2009, un tempo che nel 2004 sarebbe valso la medaglia d’oro.
Anche il bronzo rispecchia questi parametri: il 2’08’’79 di Maya DiRado è più lento solo rispetto a Roma 2009, e praticamente uguale a quanto servito lo scorso anno per il terzo posto di Kazan.
I 400 misti sono stati la consacrazione di Katinka Hosszú.
Primo oro olimpico in carriera con tanto di record del mondo. Un record che era già nelle corde della magiara e che finalmente ha portato a casa. Con 4’26’’36 spazza via Ye Shiwen, facendo registrare ovviamente anche il record olimpico.
Un’edizione dei 400 misti che rispecchia quanto visto a Londra: leggermente più alto il crono d’accesso in finale, e di poco più basso quello per strappare la medaglia di bronzo.
Misti a due facce dunque: più lenti al maschile, dove sia l’oro che il bronzo sono arrivati con crono superiori rispetto a Londra. Se Phelps c’è sempre sono mancati due nomi storici di questo stile, ovvero Lochte e Cseh.
In campo femminile invece vince Rio 2016, grazie soprattutto ai tempi della Hosszú. Guardando anche i crono d’accesso a finale e semifinale, non è stata l’edizione olimpica dei misti più veloce di sempre.
Siamo all’atteso verdetto. Dopo aver analizzato, sempre grazie all’immenso lavoro della squadra di Nuoto in Cifre, tutti i numeri dei Giochi, personalmente non credo sia stata l’edizione dei Giochi più veloce di sempre.
Di sicuro è stata molto divertente: vittorie inaspettate, successi emozionanti, sconfitte clamorose. Qualche tempo da farci rimanere a bocca aperta c’è stato, ma in diverse occasione la tensione olimpica e perché no, l’orario inconsueto nel quale gareggiavano gli atleti, ha rallentato i vari tempi d’accesso a semi e finali.
Resta comunque quasi impossibile dare una risposta certa: quella la lascio a voi! Che ne pensate? E’ stata l’Olimpiade più veloce di sempre???
(Foto copertina: AP | Testo: A. Foglio)